Ansel Adams nasce a San Francisco nel 1902 e cresce in una famiglia appassionata di arte e natura. Fin da giovane, dimostra una grande sensibilità per la bellezza della natura e un talento per la musica. Tuttavia, è la fotografia che diventa la sua vera passione e che lo porterà a diventare uno dei fotografi più importanti del secolo.
Nel 1916, all’età di 14 anni, Ansel Adams inizia la sua avventura nella fotografia. In questo periodo, durante una vacanza con la famiglia nel Yosemite National Park, gli è stata regalata la sua prima macchina fotografica, una Kodak Brownie. Da quel momento in poi, la natura e la fotografia sono diventate una parte inseparabile della sua vita, dandogli l’opportunità di catturare e condividere la bellezza del mondo che lo circondava.
Nel 1919, Ansel Adams si unì al “Sierra Club“, una delle più antiche e rispettate organizzazioni ambientaliste americane che organizzava annuali escursioni per i propri soci. Queste gite gli offrirono l’opportunità di scattare molte fotografie e migliorare la sua tecnica fotografica.
Durante questo periodo, Ansel incontrò Albert Bender, che divenne non solo un amico, ma anche il finanziatore del suo primo progetto, “Parmelian Prints of the High Sierra”. La collaborazione tra Ansel e Albert segnò l’inizio della sua carriera come fotografo.
Uno dei momenti più importanti nella carriera di Ansel Adams si verificò nel 1932 quando fondò insieme a Imogen Cunningham e Edward Weston il gruppo f/64. Il nome del gruppo si riferisce alla minima apertura del diaframma, una tecnica sofisticata che permette di aumentare la profondità di campo, ridurre la sfocatura dello sfondo e valorizzare i dettagli nella fotografia.
Questa tecnica è considerata una delle regole fondamentali della fotografia paesaggistica. Il gruppo f/64 diventò un importante sostenitore di un linguaggio fotografico basato sulla purezza e il modernismo, che influenzerà profondamente la fotografia e l’arte contemporanea. Questo gruppo di artisti fotografi visionari ha lasciato un’impressionante eredità che ancora oggi ispira generazioni di fotografi.
Nel corso della sua carriera, Ansel Adams ha utilizzato la sua arte fotografica per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla fragilità dell’ambiente e sui danni causati dalla presenza umana. Durante le sue gite con il Sierra Club, ha catturato attraverso la sua macchina fotografica le bellezze selvagge delle montagne americane. mette così in evidenza i problemi legati al turismo di massa, alla commercializzazione e all’edilizia aggressiva. La sua prospettiva empatica e sincera si fissava sui paesaggi naturali, restituendo fotografie autentiche e genuine.
Nel 1934, Ansel Adams si unì al Consiglio di Amministrazione del Sierra Club insieme alla moglie Virginia Best, proprietaria della Best’s Gallery che sarebbe diventata poi Ansel Adams Gallery. In questo periodo, ha documentato le sue frequenti escursioni nella Sierra Nevada, raccolte nel libro “Sierra Nevada: The John Muir Trail”.
Questo libro non solo presenta le solite opere d’arte paesaggistiche di Adams, ma ha anche avuto un obiettivo più elevato: contribuire all’elezione del Sequoia and Kings Canyon come parco nazionale nel 1940. Ciò dimostra la potenza della sua arte, che era in grado di tradurre le sue emozioni in un’immagine.
La tecnica del sistema zonale sviluppata da Ansel Adams è oggi considerata un pilastro dell’arte fotografica. Questo sistema consiste nello studio dell’esposizione per creare una rappresentazione più fedele della realtà, rendendo il lavoro del fotografo più semplice e preciso. In questo modo, si può catturare la sfera completa di toni presente in una scena, sia che si tratti di fotografia bianco e nero che a colori.
La tecnica può essere applicata sia alla fotografia analogica che digitale, e ha reso possibile la creazione di immagini straordinarie in condizioni luminose difficili. È per questo che Ansel Adams viene ancora oggi considerato un maestro della fotografia e che il suo sistema zonale è una parte integrante dell’educazione fotografica.
Ansel Adams ricevette tre borse di studio dalla Fondazione Guggenheim, un premio riservato a personalità che si sono distinte nei campi culturali e artistici. Questa sovvenzione finanziaria gli consentì di concentrarsi sul suo lavoro, permettendogli di mantenersi grazie alla borsa di studio.
Nel 1980, fu anche premiato con la medaglia presidenziale della libertà dall’allora Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, un’onorificenza di alto livello. Tuttavia, ci sono anche altre consacrazioni meno prestigiose che Ansel Adams avrebbe sicuramente apprezzato.
Nel 1984, l’anno della sua morte, l’American Board of Geographic Names gli dedicò una delle cime più alte del Yosemite National Park. In seguito, il Minarest Wilderness dell’Inyo National Park fu nominato in suo onore, seguito due anni dopo dal Monte Ansel Adams. Queste consacrazioni rappresentano un epilogo ideale per il fotografo statunitense che ha dedicato tutta la sua vita alla natura e alla sua protezione.
Nell’ultima parte della sua vita, Ansel Adams, si dedica all’insegnamento. Egli è infatti autore di manuali di tecnica fotografica tra i quali: “il negativo“, “la Stampa” e “la fotocamera“.
