La Fotografia stenopeica: come fotografare con un foro

La Fotografia stenopeica: come fotografare con un foro

La fotografia stenopeica è una particolare tecnica fotografica che si basa sul principio della camera oscura, dove al posto di un normale obiettivo fotografico, si fa uso di un obiettivo stenoscopico.

La fotografia stenopeica incarna un’antica e affascinante tecnica che affonda le sue radici nei primi esperimenti fotografici del XIX secolo, sfruttando il principio della camera oscura per creare immagini uniche e suggestive. Ancora oggi, questa pratica suscita l’interesse di numerosi fotografi per la sua natura artigianale e per le peculiarità estetiche che conferisce alle immagini.

Ma cosa si intende esattamente per camera oscura? È uno spazio completamente privo di luce, caratterizzato da un’unica piccola apertura, un foro chiamato “stenope”, attraverso cui la luce può penetrare. Questa luce, filtrando attraverso lo stenopeo, genera un’immagine rovesciata sulle superfici opposte. In passato, tale immagine veniva immortalata su lastre di vetro o su carta fotosensibile, dando vita a un’immagine fotografica.

La camera oscura e la fotografia stenopeica
Proiezione della camera oscura -Di en:User:DrBob (original); en:User:Pbroks13 (redraw) - http://commons.wikimedia.org/wiki/Image:Pinhole-camera.png, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4099853

La fotografia stenopeica richiede un mix di pazienza, esperienza e ingegno artistico. Il fotografo deve selezionare con cura la dimensione del foro stenopeico, in base alla quantità di luce desiderata e all’effetto visivo ricercato. Inoltre, deve calibrare con precisione il tempo di esposizione per ottenere l’immagine desiderata.

Uno dei tratti distintivi della fotografia stenopeica è il suo aspetto unico e artigianale. Le immagini risultano notevolmente differenti da quelle prodotte con le moderne tecnologie fotografiche, offrendo un’estetica morbida e sfumata, spesso accompagnata da un’atmosfera onirica e surreale. Questa caratteristica è intrinseca alla tecnica stessa, che sfrutta una quantità limitata di luce e uno stenopeo dalle dimensioni ridotte per creare l’immagine.

Inoltre, la fotografia stenopeica offre al fotografo l’opportunità di esplorare la propria creatività e di sperimentare con una vasta gamma di tecniche e stili. È possibile giocare con pellicole a colori o in bianco e nero, ottenere effetti di sovrapposizione o di sfocatura, e molto altro ancora.

Tuttavia, va sottolineato che questo tipo di fotografia non è adatto a tutti. Richiede tempo, dedizione e spesso anche una buona dose di abilità manuale.

La fotocamera Stenopeica

Gli amanti della fotografia stenopeica di solito si cimentano nella costruzione della propria macchina fotografica, impiegando materiali semplici come scatole di cartone o latta, o in tempi più recenti, anche attrezzature più sofisticate come fotocamere reflex digitali.

Fotografia stenopeica - Fotocamera pinhole
Fotocamera stenopeica di Holga

La peculiarità fondamentale di questa tecnica risiede nell’assenza di lenti e obiettivi, i quali vengono sostituiti da un minuscolo foro noto come “stenope”, di cui ho accennato poco fa, con un diametro di circa 0,5 mm. Sul lato opposto del foro viene posizionata la pellicola o il sensore digitale, all’interno di una scatola completamente sigillata per impedire l’entrata di luce.

L’otturatore è costituito da un materiale che blocca il passaggio della luce e viene aperto e chiuso manualmente per controllare l’esposizione. A causa delle ridotte dimensioni dell’apertura, il tempo di esposizione è significativamente più lungo rispetto a quello richiesto da una fotocamera convenzionale e può variare da 5 secondi a più di un’ora. Poiché gli scatti richiedono tempi di esposizione così estesi, l’uso di un treppiede diventa essenziale in questa forma di fotografia.

Caratteristiche del foto stenopeico

Nella fotografia stenopeica, a differenza della fotografia tradizionale dove la qualità dell’immagine è strettamente legata alla qualità ottica degli obiettivi, la chiave per ottenere immagini di alta qualità risiede nella dimensione dell’apertura del foro e nella sua distanza dal piano focale. Più piccolo è il foro, maggiore sarà la risoluzione dell’immagine, poiché il cerchio di confusione proiettato sarà più piccolo.

Tuttavia, un foro troppo piccolo può causare diffrazione, compromettendo la nitidezza dell’immagine. Quando il diametro del foro si avvicina allo spessore del materiale utilizzato, si rischia la vignettatura ai bordi dell’immagine, poiché meno luce raggiunge queste aree a causa dell’ombra proiettata dalla luce che entra ad angoli non perpendicolari.

Per ottenere la migliore qualità possibile, l’apertura del foro dovrebbe essere circolare per ridurre la rifrazione e realizzata con un materiale il più sottile possibile. Anche se nelle attrezzature di alta gamma l’apertura del foro viene creata tramite laser, un appassionato di fotografia può ottenere fori di qualità sufficiente per scattare fotografie stenopeiche notevoli.

Un metodo comune consiste nell’utilizzare un foglio di alluminio, che permette di minimizzare lo spessore, e poi creare l’apertura con un ago, cercando di appianare i bordi per renderla uniforme.

Un tratto distintivo del foro stenopeico è la profondità di campo infinita, anche se ciò non implica necessariamente che tutto sarà nitido. La nitidezza dipende dalla distanza tra l’apertura e il materiale fotosensibile. In alcune fotocamere stenopeiche è possibile regolare il piano del materiale fotosensibile, alterando così l’angolo di visuale della fotocamera e il rapporto con il diaframma.

Avvicinando il piano all’apertura del foro, si otterrà un angolo di visuale più ampio e un tempo di esposizione più breve, mentre allontanandolo l’angolo di visuale sarà più ristretto e il tempo di esposizione più lungo.

Fotografia stenopeica: calcolare l’esposizione

Il valore del diaframma, indicato con il numero f, è determinato dal rapporto tra il diametro del foro e la distanza dal piano focale, ossia il materiale fotosensibile come pellicola o sensore. Questa distanza è conosciuta come “distanza focale”.

Per esempio, se la lunghezza focale di una fotocamera è di 50 mm e il diametro del foro stenopeico è di 0,5 mm, il diaframma sarà f/100, calcolato come 50 mm diviso per 0,5 mm.

Questo spiega perché la fotografia stenopeica richiede in genere esposizioni prolungate, spesso superiori al secondo.

Per queste sue caratteristiche, la fotografia stenopeica non si presta molto a generi fotografici come, per esempio, la fotografia di ritratto. I generi con cui vale la pena sperimentare sono la fotografia di paesaggio o lo still life.

Tuttavia nulla vieta di sperimentare in tutti i generi fotografici, tenendo presente che la fotografia stenopeica è particolarmente adatta ai fotografi con una visione particolarmente artistica e personale.

Se ti è venuta voglia di sperimentare con questo affascinante genere fotografico esistono dei modelli do fotocamere stenopeiche a prezzi davvero bassi come la Holga 135 pc. Ma se vuoi vivere appieno l’esperienza di una fotografia artigianale come la fotografia stenopeica, puoi anche pensare di autocostruire la tua fotocamera pinhole e per l’occasione ti consiglio un tutorial che ti guiderà passo passo nella sua costruzione.

Buon divertimento!

Foto di copertina di Alan Hamblen https://www.flickr.com/photos/dive69uk/

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