La macrofotografia è una nicchia molto stimolante e gratificante in cui entrare. Tuttavia, ottenere risultati soddisfacenti non è poi così immediato. Occorre disporre della giusta attrezzatura (ed in questo caso l’attrezzatura conta), prestare attenzione ad alcuni aspetti tecnici, ed in ultimo (non guasta mai) fare molta pratica. Quindi se hai appena iniziato con la fotografia macro, ecco alcuni suggerimenti e consigli che ti aiuteranno a raggiungere risultati migliori più velocemente.
Concetti base della Macrofotografia
Prima di tutto, ci sono alcuni concetti di base che bisogna comprendere quando ci si avvicina al mondo della macrofotografia:
- Distanza minima di messa a fuoco
- Rapporto d’ingrandimento
- Distanza minima di lavoro
Distanza minima di messa a fuoco
Quando vuoi fotografare dei soggetti di piccole dimensioni come per esempio gli insetti, è inevitabile, dovrai avvicinarti molto al soggetto. Puoi farlo in due modi! Il primo è ridurre fisicamente la distanza della fotocamera dal soggetto, il secondo è aumentare la lunghezza focale. Potrebbe sembrare banale, ma in realtà non lo è, anche se resta un concetto semplice da comprendere. Vediamo quindi di cosa si tratta.
Ogni obiettivo ha la sua distanza minima di messa a fuoco. Tale distanza non è altro che la distanza minima che intercorre tra il soggetto ed il piano focale (ovvero il sensore), al di sotto della quale l’obiettivo non riesce a mettere a fuoco. Facendo un esempio, con un 50 mm Macro puoi avere una distanza minima di messa a fuoco pari a 19 cm, mentre un 200 mm ha una distanza minima di circa 50 cm.
Rapporto d’ingrandimento
Quello che è veramente importante nella fotografia macro è il rapporto d’ingrandimento. Questo indica il rapporto tra la dimensione reale del soggetto e la sua dimensione sul sensore (ovvero l’immagine catturata). Per poter identificare un obiettivo come ottica macro, deve avere un rapporto d’ingrandimento (o di riproduzione) di almeno 1:1. Questo significa che quando posizioniamo la fotocamera alla minima distanza di messa a fuoco, l’immagine del soggetto proiettata sul sensore è a dimensione reale. Stampando o visualizzando a monitor la foto, il soggetto risulterà notevolmente ingrandito.
Esistono obiettivi che riescono a riprodurre rapporti d’ingrandimento maggiori come 2:1, 3:1 per ottenere fotografie macro ancora più spinte.
Distanza minima di lavoro
Questo è un’altro parametro molto importante da tenere in considerazione nella fotografia macro. La distanza minima di lavoro è la distanza più breve che puoi raggiungere tra l’ultimo elemento (ovvero la parte frontale) del tuo obiettivo ed il soggetto che vuoi riprendere. A questa distanza puoi ottenere il massimo ingrandimento che l’obiettivo può riprodurre.
Perché è importante conoscere questo parametro? Se per esempio vuoi realizzare una fotografia macro di insetti, se la distanza minima di lavoro è troppo ridotta, quasi sicuramente il tuo soggetto fuggirà prima che possa fotografarlo. Tornando all’esempio del 50 mm di poco fa, la sua distanza di lavoro minima è di circa 7 cm, se poi monti un paraluce, questa distanza si riduce ulteriormente. Sarà quindi impossibile non far scappare il tuo soggetto.
Un obiettivo più lungo, come un 200 mm, ha una distanza di lavoro di circa 25 cm, decisamente più utile per ottenere lo stesso ingrandimento senza far scappare il soggetto. Ecco perché è preferibile scegliere obiettivi con lunghezze focali maggiori per realizzare foto macro di piccoli animali.
La scelta dell’obiettivo per fotografia macro
Se dal punto di vista del corpo macchina non necessitano particolari indicazioni per la realizzazione di fotografie macro, non è lo stesso per quanto riguarda gli obiettivi. Infatti qualsiasi fotocamera ad obiettivi intercambiabili (DSLR o Mirrorless per esempio) può andare bene. Ma nella scelta dell’obiettivo bisogna prestare un po’ di attenzione se non vuoi buttare via i tuoi soldi. I primi parametri da tenere in considerazione, sono quelli di cui abbiamo appena parlato: Distanza minima di messa a fuoco, distanza minima di lavoro e rapporto d’ingrandimento.
Senza ombra di dubbio, nella fotografia macro la scelta migliore sono gli obiettivi a focale fissa che consentono un ingrandimento di 1:1. Questi obiettivi offrono una maggiore nitidezza a distanze ravvicinate, rispetto ai normali obiettivi, ed una migliore qualità dell’immagine in linea generale. Vanno da una lunghezza di 50 mm fino a 200 mm. Tenendo in considerazione il tipo di soggetti che vorrai fotografare, puoi scegliere la lunghezza focale che fa al caso tuo.
Tieni presente che con un obiettivo più lungo puoi ottenere uno sfondo maggiormente sfocato e mantenere una maggiore distanza di lavoro. Per quanto riguarda l’apertura del diaframma, la maggior parte di questi obiettivi hanno aperture massime che vanno da f/2.8 a f/4. Sebbene questo sia un parametro importante per tutti i generi fotografici, io ritengo che in macrofotografia non abbia molta importanza. Infatti in questo genere fotografico, data la ridotta distanza dal soggetto, dovrai sempre chiudere il diaframma ad almeno f/8 o più per ottenere un’adeguata profondità di campo.
In molti casi, addirittura ti troverai ad usare tecniche più avanzate per aumentare il più possibile la profondità di campo. Una di queste per esempio è il “Focus Stacking“. Se in ogni caso vuoi utilizzare l’obiettivo anche per altri generi fotografici come il ritratto, sicuramente un’ampia apertura tornerà sempre utile.
Attenzione agli obiettivi Zoom
In commercio esistono obiettivi zoom che riportano nel loro nome la dicitura “macro”. Questo non ti deve ingannare. Infatti in questi casi la dicitura macro sta ad indicare la capacità di mettere a fuoco a distanze inferiori rispetto ai normali zoom, ma tali obiettivi non possono raggiungere un rapporto d’ingrandimento di 1:1. Questa nomenclatura quindi può essere ritenuta un po’ un abuso da parte dei costruttori.
Fotografia macro Low Cost
Se sei ancora alle prime armi in questo genere fotografico, se vuoi fare i primi tentativi per capire se è un genere che fa per te e che quindi continuerai a seguire, potresti essere scoraggiato dai prezzi di obiettivi dedicati alla fotografia macro. Esistono però, soluzioni semplici ed economiche che ti permettono di avvicinarti a questo mondo, se pur con qualche piccola rinuncia. Nello specifico parlo di
- Tubi di prolunga
- Anelli di inversione
- Lenti Close-up
Tubi di prolunga
I tubi di prolunga sono ottimi per chi si vuole avvicinare alla macrofotografia senza spendere un patrimonio. Questi sono in grado di trasformare una normale ottica in una “macro” permettendo di ridurre la distanza minima di messa a fuoco. In caso di ottiche macro, permette di portare il rapporto d’ingrandimento oltre al normale rapporto di 1:1.
I tubi di prolunga non sono altro che dei tubi vuoti, privi di lenti, che vengono montati tra il corpo macchina e l’obiettivo. Ne esistono di due diverse tipologie: Tubi di prolunga passivi e tubi di prolunga attivi. I primi sono semplici tubi che distanziano l’obiettivo rendendolo completamente manuale, i secondi invece permettono di mantenere gli automatismi dell’obiettivo come se fosse normalmente collegato alla fotocamera.
Vengono normalmente venduti venduti in kit da tre con diverse lunghezze: 12 mm, 20 mm e 36 mm. Possono essere usati singolarmente o collegandoli uno all’altro.
Come dicevo prima, il prezzo ridotto comporta dei compromessi. In questo caso il primo compromesso che bisogna accettare è la perdita di 1 o 2 stop di luminosità. Inoltre, la luce farà un percorso più lungo, prima di arrivare al sensore, quindi, eventuali difetti dell’obiettivo come aberrazioni o distorsioni, potrebbero essere accentuati. Questo potrebbe portare ad una perdita generale di qualità dell’immagine finale. Infine la maggiore lunghezza focale ottenuta potrebbe provocare del micromosso se scatti a mano libera.
Anelli d’inversione
Gli anelli d’inversione sono la soluzione perfetta per chi vuole praticare la fotografia macro utilizzando gli obiettivi che ha già a disposizione. Si parla di una spesa veramente irrisoria che va dai €2 ai €10. Il nome stesso indica la loro funzione: permettono di montare un obiettivo al contrario. Sono anelli di metallo che hanno da una parte l’attacco a baionetta da collegare al corpo macchina e dall’alto la filettatura da avvitare nella parte frontale dell’obiettivo.
In fase di acquisto quindi, bisognerà fare attenzione sia all’attacco a baionetta, secondo il modello di fotocamera, sia al diametro della parte frontale dell’obiettivo che si intende utilizzare.
Un obiettivo montato al contrario, produrrà un risultato invertito. Un’ottica grandangolare produrrà un ingrandimento esagerato, mentre un teleobiettivo, un ingrandimento più contenuto.
Per quanto riguarda la qualità dell’immagine non ci sono particolari problemi rispetto all’ottica montata correttamente. Il problema principale è invece, il fatto di esporre all’aria aperta la parte interna dell’obiettivo ed i contatti elettrici, ovvero la parte più delicata dell’obiettivo. Per questo motivo è consigliabile acquistare vecchie ottiche a costi contenuti, da utilizzare a questo scopo.
Un altro compromesso che bisogna accettare in questo caso è l’inevitabile perdita di tutti gli automatismi. Se il tuo obiettivo è dotato di una ghiera per la regolazione del diaframma potrai regolarlo manualmente, altrimenti dovrai prima montarlo correttamente, impostare il diaframma, per poi smontare l’obiettivo tenendo premuto il pulsante di anteprima della profondità di campo. In questo modo il diaframma resterà bloccato sul valore che hai impostato.
Lenti Close-up
Le lenti Close-up sono altri interessanti accessori che ti permettono di trasformare un normale obiettivo in uno con forte fattore di ingrandimento ed una ridotta distanza minima di messa a fuoco. Per questo motivo sono molto utilizzati da coloro che vogliono muovere i primi passi nella fotografia macro senza dover affrontare spese esorbitanti nell’acquisto di attrezzature dedicate.
Queste lenti vengono semplicemente avvitate sulla parte frontale dell’obiettivo ed hanno un valore d’ingrandimento espresso in diottrie (+1, +2, +4, +10). E’ possibile anche combinare le lenti tra loro, per aumentare il fattore d’ingrandimento, ricordandosi di montarle in ordine decrescente (p. es. +4, +2, +1 per ottenere un ingrandimento di +7).
Anche in questo caso, come per gli altri sistemi economici per la macrofotografia, ci sono dei compromessi da dover accettare. Il primo compromesso è la formazione di aberrazioni sferiche che comportano una perdita di nitidezza nelle zone periferiche dell’immagine. Utilizzando lenti a bassa diottria, si assiste ad un leggero ammorbidimento che si avvicina ad una vera e propria sfocatura man mano che si aumentano le diottrie. un altro svantaggio è la perdita di luminosità. Una lente infatti riduce la luminosità di uno stop.
Per questo motivo ti consiglio di acquistare lenti di buona qualità, in quanto soluzioni troppo economiche peggiorano sensibilmente la qualità dell’immagine finale.
Impostare la fotocamera
Come in tutti i generi fotografici, è importante conoscere le impostazioni da utilizzare per le tue fotografie, questo è chiaro. Ma nella fotografia macro, conoscere i parametri di scatto necessari, senza dover andare per tentativi, può fare davvero la differenza tra uno scatto memorabile ed uno da cestinare.
Diaframma
Come ho accennato poco fa, in macrofotografia, essendo la distanza dal soggetto molto ridotta, si otterrà una profondità di campo poco estesa. Di conseguenza dovrai chiudere il diaframma per ottenere una PdC adeguata. Ti accorgerai che essendo così vicini al soggetto, la differenza di PdC tra un diaframma a f/7.1 e uno a f/14 spesso sarà quasi impercettibile. Sara quindi conveniente optare per l’apertura che restituisce il miglior risultato in termini di nitidezza e qualità dell’immagine.
In ogni caso è sconsigliabile chiudere il diaframma a valori che vanno oltre f/14, in quanto molti obiettivi oltre quel valore tendono a perdere nitidezza per effetto della diffrazione. Trova quindi il valore in cui il tuo obiettivo restituisce il miglior risultato (generalmente tra f/7.1 e f/11) e lascia impostato quel valore.
Se anche in questo modo la PdC è troppo ridotta allora hai due strade che potrai seguire. La prima è il compromesso di perdere nitidezza chiudendo al massimo il diaframma (dovrai correggere l’esposizione aumentando ISO o rallentando i tempi di scatto). Il secondo è utilizzare tecniche avanzate come il Focus Stacking di cui ho parlato in un articolo dedicato.
Valore ISO
L’approccio al valore di ISO dovrebbe essere lo stesso che per tutti gli altri generi fotografici. Più tieni basso il valore di ISO migliore sarà la qualità dell’immagine, per via dell’assenza di rumore digitale. Tieni presente che in macrofotografia l’attenzione al dettaglio è enorme. Di conseguenza una fotografia sgranata, rumorosa o morbida nel fuoco non è molto accettabile. La soluzione sta nel mantenere bassi i valori di ISO dove possibile.
Tuttavia tieni presenti le informazioni che ti do nell’articolo dedicato all’invarianza ISO di un sensore per poterti muovere più agevolmente nell’impostazione degli ISO, trovando il valore ottimale per la tua fotocamera.
Otturatore
Per quanto riguarda i tempi di scatto, in realtà, non c’è molto da dire, dipende dal soggetto che stai riprendendo. Solitamente se ti dedichi alla fotografia macro di insetti, i quali hanno movimenti rapidi ed improvvisi, sono necessari tempi di scatto brevi. Tutto cambia se scatti in studio ed i tuoi soggetti sono inanimati.
La Luce
Come avrai notato impostare la fotocamera in modo da ottenere la massima qualità potrebbe essere difficile. ISO bassi, diaframma chiuso, tempi di otturatore brevi, rendono la macrofotografia abbastanza complessa. In molti casi la luce naturale potrebbe essere sufficiente, in altri potresti avere bisogno di maggiore luce per raggiungere la corretta esposizione, o una luce di schiarita per recuperare le ombre.
Il consiglio è di portare sempre con te un lampeggiatore flash con un diffusore per ammorbidire la luce. Se ne avrai bisogno, ricordati di impostare la velocità dell’otturatore entro i limiti di sincronizzazione del flash che è di 1/200 di secondo. Puoi usare qualsiasi modello di flash, ma ne esistono anche modelli dedicati alla macrofotografia.
Conclusione
La fotografia macro cambia il modo in cui osservi il mondo che ti circonda. I piccoli insetti, i particolari di un fiore o di un qualsiasi altro piccolo soggetto, possono sembrare banali ad un normale osservatore. Mostrano invece, una quantità e varietà di dettagli da diventare improvvisamente, incredibilmente interessanti per quanto sono complessi ed intricati.
Per questo motivo credo che se ti stai avvicinando a questo genere fotografico, quasi sicuramente ne resterai affascinato. Presto sentirai la necessità di approfondire le tue conoscenze, migliorare tecnica ed equipaggiamento per ottenere risultati sempre migliori. Per questo motivo sto preparando nuovi contenuti che ti aiuteranno a migliorare sempre più.
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