Luce in fotografia

Luce in fotografia

Fino a qui abbiamo parlato della fotocamera ed i suoi accessori, lo strumento che ci consente di catturare la luce e realizzare le nostre tanto amate fotografie. In questa lezione del corso di fotografia parliamo di Luce. La luce in fotografia è l’elemento più importante. Senza di essa è praticamente impossibile fare fotografia, perchè quello che noi catturiamo con la nostra fotocamera non è altro che la luce riflessa dal mondo circostante.

Il termine “Fotografia” deriva dall’unione di due parole greche: “PHOS” (luce) e “GRAPHIS” (scrivere) e letteralmente significa “scrivere con la luce”.

COSA E’ LA LUCE

Il termine Luce deriva dal latino “Lux” e si riferisce a quella porzione di spettro elettromagnetico percepibile dall’occhio umano. Questo spettro è compreso tra le lunghezze d’onda che vanno da circa 400 a 720 nanometri. Queste differenti lunghezze d’onda, vengono interpretate dal nostro cervello sotto forma di colori, che vanno dal rosso per le lunghezze d’onda più ampie (frequenze basse) fino al violetto per le lunghezze d’onda più brevi (frequenze alte).

La somma di tutte le frequenze produce la luce bianca. Al di fuori dello spettro visibile all’occhio umano ci sono gli infrarossi per le basse frequenze, e gli ultravioletti per le alte frequenze.

Quando la luce colpisce il mondo che ci circonda, viene in parte assorbita ed in parte riflessa. Alcuni oggetti trattengono determinate frequenze e ne riflettono altre. Proprio le frequenze riflesse sono quelle che determinano il colore di un determinato oggetto o superficie. Se un oggetto assorbe tutte le frequenze dello spettro elettromagnetico il suo colore risulterà nero, viceversa se le riflette tutte sarà bianco.

LA TEMPERATURA COLORE DELLA LUCE

Temperatura colore della luce nel bilanciamento del bianco

Senza addentrarci nei dettagli fisici che spiegano il fenomeno, possiamo dire che la luce assume una colorazione diversa a seconda della fonte che la emette o con l’ora del giorno se la fonte è il sole. Questa colorazione viene misurata in gradi kelvin che definiscono lo spettro cromatico della luce.

Contrariamente a quello che è il pensiero comune che definisce come calda una luce tendente ad una colorazione giallo/arancio, e fredda quella tendente all’azzurro/bianco, la scala dei gradi Kelvin, definisce fredda la luce dalla colorazione giallo/arancio (2000K) e calda quella tendente all’azzurro (12000K)

Temperatura colore - fotografia
Spettro cromatico della luce secondo la scala dei gradi kelvin

Comprendere bene questi concenti è fondamentale. La temperatura colore della luce in fotografia ha un impatto profondo sul risultato finale di un’immagine. Infatti, mentre il nostro occhio ha la capacità di adattarsi naturalmente alle diverse colorazioni della luce, la nostra fotocamera ha bisogno di una corretta regolazione per interpretare la luce nel modo giusto.

Per questo motivo le fotocamere digitali hanno una funzione specifica: il bilanciamento del bianco (di cui parleremo in una lezione specifica).

Se il bilanciamento del bianco non è impostato correttamente, la foto presenterà una dominante di colore. Secondo che la reale temperatura della luce sia più o meno alta rispetto alla regolazione che abbiamo effettuato, assumerà una dominante arancione o azzurra.

TIPOLOGIE DI LUCE IN FOTOGRAFIA

Come possiamo capire a seguito delle considerazioni fatte, la prima cosa che bisogna valutare prima di scattare una foto è la luce. Il fotografo può trovarsi di fronte a diverse tipologie di luce che sono: luce naturale, luce artificiale e luce mista (naturale e artificiale insieme).

Luce naturale

La luce naturale è quella proveniente dal sole. E’ quella che influenza la maggior parte dei generi fotografici e con la quale tutti i fotografi hanno a che fare. La luce naturale è anche quella più difficile da gestire; cambia rapidamente direzione, intensità e colore. E’ quindi fondamentale imparare a conoscerla per sfruttarla al meglio.

la luce in fotografia - golden hour

In linea generale, fotografando in assenza di nuvole, i momenti migliori per fotografare sono al mattino presto o la sera poco prima del tramonto. In questi momenti, la luce è più morbida e proviene da un’angolazione laterale, esaltando le forme e la profondità. Inoltre assume una colorazione arancio/rosso dal quale prende il nome la tanto amata ora golden hour o l’ora d’oro durante la quale si possono scattare fotografie davvero suggestive.

Durante le ore centrali del giorno, invece, si va incontro ad una luce molto intensa, dura, che produce ombre nette e quindi contrasti molto elevati. La luce diretta appiattisce tutto e non dona tridimensionalità. A causa dei forti contrasti risulta difficile esporre correttamente tutta la scena, rischiando di bruciare le luci o chiudere troppo le ombre, con conseguente perdita di dettaglio.

Se si scatta in presenza di nuvole la situazione cambia, perché le nuvole fanno da grande diffusore di luce rendendola più morbida.

luce in fotografia - blu hourUn altro momento della giornata in cui si può sfruttare una luce meravigliosa è quello chiamato dell’ora blu. Appena dopo il tramonto, prima che la luce scompaia del tutto, c’è ancora un breve lasso di tempo in cui possiamo sfruttare la poca luce rimasta. Naturalmente, per ottenere buoni risultati, data la poca luce a disposizione, bisogna utilizzare un treppiede fotografico per evitare fotografie mosse a causa delle lunghe esposizioni.

Luce artificiale

Per quanto riguarda la luce artificiale, possiamo distinguerla in due categorie: luce continua e luce flash. La prima, come dice la parola, ha la proprietà di durare nel tempo. La seconda è un lampo di luce di forte intensità e di durata molto breve. I vantaggi della luce artificiale sono innumerevoli. In primo luogo il fatto di avere il controllo totale della luce in termini di intensità, direzione, temperatura colore, diffusione ecc. La luce artificiale ti permette di scattare in situazioni in cui non puoi o non vuoi avere accesso alla luce naturale, in cui questa scarseggia. Prendi il caso della fotografia d’interni per esempio.

La luce continua può provenire da fonti differenti come lampade al tungsteno, a incandescenza, fluorescenza, alogene, led. Ognuna di queste fonti ha una propria temperatura colore che va presa in considerazione al momento di scattare una fotografia. Il vantaggio della luce continua, rispetto a quella flash, è il fatto di poter vedere in tempo reale l’effetto che ha sulla scena che stiamo riprendendo. Possiamo quindi effettuare correzioni sull’impostazione delle luci in anticipo, prima di iniziare a scattare. Caso tipico può essere nella fotografia still life.

Uno svantaggio, invece, è che spesso occorrono grandi potenze per ottenere la luce necessaria, con conseguente consumo di energia elettrica e grande produzione di calore.

La luce flash è quella che più si avvicina alla temperatura colore della luce diurna. Ad oggi è la più utilizzata in fotografia per la sua praticità e per una serie di vantaggi rispetto alla luce continua. Per esempio consumi energetici ridotti e produzione di calore quasi nulla (approfondiremo nelle prossime lezioni). Al contrario della luce continua non è possibile in linea di massima vedere l’effetto della luce prima di aver scattato la foto. Bisogna quindi fare un po’ di esperienza per utilizzarli in maniera più funzionale e consapevole.

Luce Mista

Ci sono diverse situazioni in cui ci si può trovare in condizioni di luce mista. Ovvero luce naturale ed artificiale insieme. Per esempio all’interno di una stanza potrebbe esserci la luce del sole che entra da una finestra, ed una lampada fluorescente accesa. Queste situazioni possono creare delle difficoltà in termini di bilanciamento del bianco, perché le luci nella scena hanno temperatura colore diversa. Bisogna quindi valutare attentamente le regolazioni da fare. Ma ci sono anche situazioni in cui la luce mista è voluta dal fotografo. Per esempio si può scegliere di realizzare un ritratto con la luce naturale del sole, ed utilizzare la luce flash per schiarire le ombre (luce di schiarita o riempimento).

Le situazioni possono essere molteplici. La capacità del fotografo stanno nel saper valutare le diverse situazioni ed agire di conseguenza.

LA QUALITA’ DELLA LUCE IN FOTOGRAFIA

La qualità della luce in fotografia non è un parametro misurabile, ma una percezione visiva basata sull’effetto che la luce ha sugli oggetti. In generale si parla di luce dura e luce morbida (o soffusa).

La luce dura, come accennato poco fa, è quella tipica del sole a mezzogiorno. Ma più in generale, una luce dura, è prodotta da una fonte di luce puntiforme quale può essere il sole, una lampada, un flash. Questo tipo di luce crea delle forti ombre, scure e nette, e di conseguenza con un forte contrasto tra zone illuminate e zone in ombra. Inoltre appiattisce la tridimensionalità degli oggetti.

La luce morbida, invece, la ritroviamo, tipicamente, in quelle giornate nuvolose con il sole dietro le nuvole. Questo tipo di luce è prodotta da fonti di luce di grandi dimensioni e non puntiformi. In parole povere, più grande è la fonte di luce rispetto al soggetto, più morbida risulta la luce. Gli effetti di questo tipo di luce sulla scena sono opposti a quelli della luce dura. Crea ombre morbide, con un passaggio graduale dalle zone chiare a quelle scure e dona tridimensionalità agli oggetti.

Ma come ottenere una luce morbida? Prendendo l’esempio delle nuvole che diffondono la luce solare, possiamo frapporre alla fonte di luce un diffusore (modificatore di luce) come per esempio un pannello traslucido. Questo attraversato dalla luce, diventa esso stesso una fonte di luce, ma più grande e diffusa, creando una luce morbida. Approfondiremo il discorso in una lezione dedicata.

Sebbene la luce morbida sia preferibile nella maggior parte delle situazioni fotografiche, ciò non toglie che le diverse tipologie di luce, compresa quella dura, non possano essere utilizzate. Per esempio nel comunicare sensazioni o stati d’amino differenti. Una luce dura può comunicare rabbia o aggiungere dramma ad una fotografia.

LA DIREZIONE DELLA LUCE

Infine dobbiamo considerare la direzione della luce in fotografia. Anche questa ha un ruolo fondamentale nel determinare il risultato delle nostre fotografie. A seconda della direzione della luce, otterremo un risultato completamente diverso tra una fotografia e l’altra.

Vediamo quindi come la direzione della luce influisce sulle nostre fotografie.

Luce Frontale

La luce frontale è quella probabilmente più diffusa tra principianti (anche a causa dei flash incorporati), ma anche la peggiore da utilizzare. E’ una luce piatta che non dona tridimensionalità, banale e priva di fascino.

Luce Laterale

Questo tipo di luce è decisamente più interessante. allunga le ombre e dona maggiore tridimensionalità al soggetto.  Necessita di una maggiore attenzione da parte del fotografo, in quanto potrebbe richiedere un controllo sulle ombre, le quali potrebbero richiedere una schiarita per equilibrare un po’ la scena.

Controluce

E’ la luce che arriva dal lato opposto al punto di ripresa. Questo tipo di luce può essere difficile da gestire, ma offre diversi spunti creativi. Può essere utilizzata per creare le tanto ricercate silhouettes, per imprimere un senso di mistero negli scatti ecc. Può essere compensata con una luce di schiarita frontale o laterale per rivelare alcuni particolari.

Approfondiremo alcuni concetti nelle prossime lezioni. Per il momento concludiamo qui questa lezione. Spero sia stata interessante e che ti sia piaciuta. Se ti fa piacere, ti chiedo di condividerla nei tuoi social network preferiti, mi aiuteresti a far crescere questo blog ed a continuare a fornirti contenuti gratuiti e di sempre maggiore qualità.

Ti ricordo che se ti sei perso qualche lezione puoi andare all’indice del corso di fotografia per trovare tutte le lezioni.

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